I trattamenti estetici di ogni genere sono sempre più richiesti in Italia, paese da sempre attento a tutto ciò che riguarda l’estetica. E si fa qui riferimento ad interventi di ogni genere, declinazioni differenti legate al concetto di bellezza a 360 gradi. Non a caso quando si parla di trattamenti estetici più richiesti sul mercato, non ci si rivolge soltanto a quelli che sono finalizzati a risaltare la bellezza di una persona, ma anche ad interventi finalizzati a far si che essa possa stare bene con se stessa e con gli altri.
Parlando di quest’ultimo gruppo di trattamenti, uno di quelli che si è affermato in modo più deciso è la dermopigmentazione paramedicale: siamo nel mondo della dermopigmentazione, rimedio estetico che consiste nella pigmentazione della cute per finalità estetiche. Si parla di disegnare un make up duraturo che sostituisca il trucco tradizionale, quello a base di cosmetici. Non a caso il trattamento viene anche identificato con il nome di trucco permanente.
Ma spingendosi oltre questo concetto, sono infinite le applicazioni che si possono avere; è proprio il caso della dermopigmentazione paramedicale, trattamento cui è affidato il compito di restaurare la bellezza nel caso di pazienti reduci da malattie, interventi o segnati dalle conseguenze di incidenti e patologie varie.
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Dermopigmentazione paramedicale cos’è
Per dermopigmentazione paramedicale si intende l’insieme di trattamenti mirati a depositare pigmenti sotto la cute con lo scopo specifico di occultare i danni o le cicatrici lasciati da malattie, traumi o interventi di natura chirurgica. Le azioni correttive e mascheranti che vengono effettuate utilizzando questa tecnica, rendono possibile dare vita ad un aspetto del tutto naturale, annullando gli effetti del problema che è all’origine del danno. L’obiettivo di fondo è quello di permettere all’interessato di riacquistare l’autostima perduta e di ristabilire l’equilibrio psicologico messo a repentaglio dalla malattia o da un incidente.
Microblading e Dermopigmentazione paramedicale
Un esempio di dermopigmentazione paramedicale è il microblading in alcune sue declinazioni: un trattamento cui si ricorre per riuscire a contrastare gli effetti dell’alopecia, la patologia che comporta la caduta di capelli e peli in ogni parte del corpo, a partire dalle sopracciglia. Occorre considerare che pur trattandosi di una sottile striscia di peli, le sopracciglia possono rivestire una notevole importanza nei rapporti personali e nelle interazioni sociali.
Basti pensare che proprio le sopracciglia possono rivelarsi fondamentali nella comunicazione non verbale, essendo in grado di trasmettere nel modo più semplice possibile gli stati d’animo attraversati, oltre a rivestire la funzione di fattore equilibrante per tutto il viso. Quando l’alopecia le va a colpire, oppure sono oggetto ad una caduta dovuta ad esempio alla chemioterapia, proprio il microblading si rivela la contromisura ideale per rimediare ai suoi effetti grazie all’immissione di pigmenti sottocutanei e ad un disegno reso accurato da uno strumento manuale in grado di garantire un risultato naturale e soddisfacente.
Altri casi di Dermopigmentazione paramedicale
Altri esempi di dermopigmentazione paramedicale sono poi la tricopigmentazione, che viene adottata per il cuoio capelluto; la ricostruzione dell’areola mammaria e del capezzolo; l’applicazione su cicatrici da taglio, su microvarici e su vitiligine. Come si può notare la gamma degli interventi è estremamente ampia e continua ad allargarsi, come ad esempio nel caso relativo al miglioramento di alcuni tipi di smagliature e macchie scure (si pensi alla cosiddetta Iperpigmentazione), oppure dei trattamenti tesi a nascondere le anomalie delle unghie.
A contribuire alla sua diffusione è stata peraltro la poca invasività del trattamento e la sostanziale mancanza di rischi, anche se ancora troppe persone considerano la dermopigmentazione paramedicale una sorta di ultima spiaggia, più che una prima risposta all’insorgenza delle problematiche elencate qui sopra.