Quali sono gli strumenti usati nel Microbleding

penna microbladingÈ un trattamento che viene eseguito per correggere difetti estetici delle sopracciglia, un intervento piuttosto delicato che consiste nell’inserimento di pigmenti di colore sotto la pelle, negli strati più superficiali del derma.
Il microbleding è una soluzione cui sempre più donne fanno ricorso per le proprie sopracciglia. L’intervento come detto è piuttosto delicato e non può essere applicato da un professionista qualsiasi. Ma quali sono gli strumenti che si utilizzano nel microbleding? Quali i ferri del mestiere che il dermopigmentista, figura addetta alla dermopigmentazione, va ad usare?

Penna con microlame

È lo strumento dal quale il trattamento prende il nome: microblading significa letteralmente ‘micro lame’ con riferimento proprio a questo particolare strumento a forma di penna con estremità intercambiabili. La penna utilizzata per il microblading è differente dal dermografo impiegato invece nel trucco permanente e consente di operare con maggiore precisione così da disegnare tratti definiti delle sopracciglia.
Le lame possono essere più o meno, parlando di numero, così come anche la lunghezza può essere variabile. La penna per il microblading può essere di due differenti tipologie: multiuso regolare, metallico o plastico con lame sostituibili; oppure penne sterili monouso.
Quale che sia lo strumento scelto, in entrambi i casi la penna con gli aghi alla sua estremità andrà a generare micro incisioni sulla pelle nella zona delle sopracciglia permettendo al pigmento di colore di depositarsi al meglio in profondità simulando la presenza di veri e propri peli.

I pigmenti di colore del Microbleding

Altro elemento fondamentale nel microbleding sono i pigmenti di colore, quelli che verranno inseriti sotto la pelle grazie agli strumenti di cui sopra. Tali pigmenti devono sempre essere certificati e garantiti anche dal Ministero della Salute così da evitare problematiche per i pazienti.
I pigmenti per il microbleding sono tanti così da garantire diverse sfumature dal punto di vista cromatico. Il pigmento nasce da un mix di sostanze organiche ed inorganiche quali polveri, minerali, acqua, alcol e glicerina per raggiungere la colorazione desiderata. Si parla sempre di un pigmento per utilizzo cosmetico e che con il passare del tempo viene assorbito dalla cute.
Questo è un vantaggio per il paziente dato che la pelle, anno dopo anno, tende in modo inevitabile ad invecchiare e subisce gli effetti della forza di gravità: se il trucco restasse per sempre sul viso, dopo qualche anno il risultato estetico sarebbe del tutto deleterio assumendo colorazioni improbabili. Cosa che, purtroppo, capita spesso di vedere in giro con sopracciglia di tonalità del tutto sgradevoli proprio a casa di interventi di microbleding non eseguiti a regola d’arte.