Capelli uomo, come curarli e prevenire la caduta

perdita capelliLa caduta dei capelli rappresenta un evento fisiologico, che si registra più volte nel corso della giornata. Il capello, infatti, tende a staccarsi dal bulbo per lasciare il posto a quelli nuovi, in un processo di naturale rigenerazione. Al contempo rappresenta un fenomeno estremamente complesso, affondando la sua origine in svariate cause. Ad incidere in negativo può essere a volte non solo l’età, ma anche la predisposizione genetica, mentre altre volte intervengono cause derivanti dallo stile di vita e dal deterioramento delle condizioni fisiche.
Il problema sorge quando la caduta diventa abbondante. Una caduta che avviene ad esempio quando passiamo il pettine sulla capigliatura, facciamo la doccia o proviamo a passare la mano sulla stessa per sistemare un ciuffo ribelle. In quel caso il diradamento inizia a diventare una realtà temuta, abbinandosi all’opacità sempre più pronunciata nel colore dei capelli. Come si può ovviare?

La Finasteride

Il primo rimedio contro la calvizie può essere la finasteride, un farmaco di sintesi basato su una molecola azosteroidea che agisce negli uomini inibendo l’enzima 5-alfa reduttasi di tipo II. Approvato dalla FDA per il trattamento dell’alopecia androgenetica, è stato introdotto negli States nel 1992, inizialmente come cura per l’ipertrofia prostatica benigna e prevenzione per il cancro alla prostata.
Solo in un secondo momento è stata usata contro l’alopecia androgenetica e altre forme di caduta dei capelli, proprio per la capacità di combattere l’azione dell’enzima 5 alfa-reduttasi. Questo enzima influenza la conversione dell’ormone testosterone in diidrosterone o DHT e presenta livelli molto più elevati negli uomini che nelle donne. Proprio tale trasformazione rappresenta una delle principali cause del processo di diradamento.

I trattamenti anticaduta

Ove si presenti la necessità di correggere le alterazioni del cuoio capelluto, rinforzare i follicoli e stimolare la crescita della capigliatura, la risposta può risiedere nei trattamenti anticaduta. Possono essere correttivi, nutritivi, stimolanti o stabilizzanti.

  • I primi, i trattamenti correttivi, sono validi nella fase iniziale, quando la presenza di ingredienti come la vitamina B6, può riequilibrare il cuoio capelluto liberandolo da affezioni come forfora ed eccesso di sebo.
  • I trattamenti nutritivi sono lozioni rinforzanti delegate a svolgere un’azione ricostituente mostrando la loro efficacia soprattutto se preceduti da un trattamento correttivo.
  • I trattamenti stimolanti aiutano i capelli diventati fini, deboli e sfibrati a recuperare volume e massa aumentando la durata dei cicli di ricrescita dei capelli, stimolando da parte dei follicoli piliferi la produzione di peli forti e robusti.
  • Infine i trattamenti stabilizzanti, ovvero fiale che oltre ad infoltire i capelli consentono il mantenimento dei risultati ottenuti da un trattamento correttivo. In tal modo, il rinforzamento dei capelli stabilizza anche l’equilibrio fisiologico degli stessi.

La tricopigmentazione, tatuaggio estetico dei capelli

A questi trattamenti anticaduta, che vanno quindi a prevenire la perdita del capello, può essere aggiunto poi un rimedio di recente nascita, che invece avviane in una fase successiva, vale a dire quando il danno si è già palesato. Si parla della tricopigmentazione, ovvero la pigmentazione del cuoio capelluto che consiste nel disegnare i capelli mancanti con un tatuaggio estetico.
Un effetto camouflage che va a simulare la presenza di capelli sul cuoio capelluto anche se in realtà non ci sono più; per essere applicato, è importante che vi sia ancora un numero sufficiente di capelli naturali presenti e che si opti per un effetto corto. In questo caso la tricopigmentazione può essere un trattamento efficace; altrimenti il rischio è quello di ritrovarsi in testa un risultato antiestetico e per nulla gradevole.