Cannabis e Cbd: cresce l’uso per cosmesi, in particolare cura della pelle

cannabis cosmeticaMentre nel nostro Paese prosegue la polemica politica intorno alla cannabis, è da sottolineare la crescita di interesse in molti settori per questa sostanza naturale. Tra le tendenze in via di consolidamento è da registrare un utilizzo di cannabis e Cbd (cannabidiolo, sostanza presente naturalmente nella cannabis e priva di effetti psicotropi) sempre crescente nella cosmesi e, in particolare, per la cura della pelle.
Un utilizzo che parte dal riconoscimento del CBD stesso, da parte dell’Unione Europea, tra gli ingredienti per l’industria cosmetica presenti all’interno del CosIng, ovvero il documento cui si deve fare riferimento per le materie prime ammesse nella cosmesi nei Paesi che ne fanno parte. Soltanto quello prodotto sinteticamente era precedentemente riconosciuto in sede comunitaria.

L’importanza del CosIng

L’inclusione del cannabidiolo di origine naturale per usi industriali collegati alla cosmesi nel CosIng, rappresenta in effetti un passo fondamentale in vista dello sviluppo di questo nuovo ramo del settore all’interno dell’Unione Europea. Un passo che è stato perseguito con grande energia dall’EIHA, l’associazione europea per la canapa industriale, con il fine dichiarato di dare non solo impulso, ma anche sicurezza dal punto di vista legislativa alla cosiddetta CBD-Beauty, che rappresenta del resto un fenomeno in grande crescita in ogni parte del globo.

La concorrenza nel settore cresce giorno dopo giorno

Nel corso degli ultimi anni, all’interno di questo settore si è andata formando una concorrenza sempre più aggressiva con una particolare attenzione verso i cosmetici a base di ingredienti naturali, che ha spinto i produttori a investire nella ricerca e nello sviluppo della CBD e delle sue proprietà.
La considerazione che ha spinto in questa direzione è quella relativa al fatto che gli estratti della Cannabis Sativa L., caratterizzata da basso contenuto di THC, presentano in effetti un potenziale enorme. Non solo vanno a migliorare le condizioni della pelle per effetto delle loro proprietà antiossidanti, ma sono in grado di riequilibrare un’eccessiva produzione di sebo, regolarizzando al contempo le quantità di collagene ed elastina.

Lo studio di Technario su Cbd e cura della pelle

In base ad uno studio condotto da Technario, che è stato reso noto nell’ottobre del 2020 su businesswire.com, tra il 2020 e il 2024 il comparto dovrebbe raggiungere un valore superiore ai 3 miliardi di dollari. Conseguendo perciò un tasso di crescita annuo pari al 31%. In questa crescita, il cannabidiolo riveste una particolare funzione, grazie al suo ruolo all’interno dei prodotti skincare, i quali raggiungeranno, secondo la società di ricerche di mercato Million Insights, un valore prossimo a 1,7 miliardi di euro entro il 2026.
Se sino ad oggi è stato il Nord America a trainare la CBD-Beauty, proprio il riconoscimento da parte dell’UE permetterà al cannabidiolo di darle grande impulso in ambito continentale. Resta ora da capire in questo panorama cosa accadrà in Italia, ove le resistenze al CBD sono di puro carattere ideologico.