Il lato oscuro del microblading: potrebbe iniziare così questo post che si propone di andare ad analizzare quelli che sono i rischi di questo trattamento tanto diffuso e richiesto ormai con cadenza crescente. Dalle pagine di questo sito abbiamo spiegato abbondantemente cos’è il microblading e come funziona, con tutti i suoi punti di forza e le accortezze da tenere a mente prima di procedere (ed anche dopo aver eseguito il trattamento).
Puntiamo ora l’attenzione sui lati rischiosi di questo intervento, che ha certamente il vantaggio di non essere estremamente invasivo ma che deve comunque essere eseguito a mestiere, da professionisti del settore, con la giusta attrezzatura (leggi: quali sono gli strumenti usati nel microblading) onde evitare problematiche future.
In sostanza poniamo la luce sugli aspetti più rischiosi del microblading, partendo dal fatto che si tratta in linea generale di una procedura generalmente considerata sicura e che, nella maggior parte dei casi, non porta ad alcuna problematica.
Microblading: quali sono i rischi?
Vediamo allora un elenco dei principali rischi legati al microblading; che, lo ricordiamo, è un tatuaggio estetico che si basa sull’inserimento di pigmenti di colore sotto la cute, nella zona delle sopracciglia, per andare a disegnare le arcate.
- Rischi di infezione: è il pericolo principale, se ci si rivolge a centri poco professionali che utilizzano attrezzatura non sterilizzata correttamente. Si possono diffondere batteri come lo stafilococco e perfino virus come l’HIV, l’epatite o l’herpes. Un rischio legato alla poca attenzione del professionista come detto, ma non solo: può capitare che l’inchiostro si contaminato da batteri o muffe, anche se la confezione è correttamente sigillata.
- Reazioni allergiche: altro rischio del microblading è quello legato a reazioni quali ad esempio un’eruzione cutanea pruriginosa a causa dell’inchiostro. Potrebbe trattarsi di un segno di una reazione allergica. Non è una cosa così diffusa ma capita, soprattutto nel caso di pigmenti che tendano ad un colore maggiormente rossastro. Nei casi più marcati di reazioni allergiche potrebbero rendersi necessarie iniezioni di antistaminici.
- Granulomi: un granuloma è un’infiammazione della cute, una piccola lesione che non provoca dolore ma tende a sanguinare. Dato che il microblading è un trattamento che prevede inserimento sotto la cute di una sostanza estranea (pur se anallergica), il corpo potrebbe tentare di correre ai ripari creando nodi infiammatori intorno all’area trattata. Una reazione che non necessariamente si registra subito dopo il trattamento ma anche a distanza di settimane e finanche mesi.
- Rischi in caso di risonanza magnetica: non è una cosa così comune, ma può comunque succedere che la pelle trattata si gonfi o inizi a bruciarsi nel caso in cui si proceda ad eseguire una risonanza magnetica. La pelle dovrebbe comunque tornare ad una condizione di normalità subito dopo aver terminato la risonanza.
Problemi legati all’aspetto estetico
Fin qui abbiamo trattato i rischi di salute legati al microblading, quindi quelli in grado di generare gli effetti più fastidiosi. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere nella massima considerazione quando si procede a questo trattamento: il fattore estetico. Il microblading deve essere eseguito da personale preparato altrimenti, oltre ai rischi sopra indicati, il pericolo è quello di dover andare in giro per diversi mesi con un effetto quantomeno ridicolo, se non del tutto sgradevole, sulle sopracciglia.
Un po’ come uscire di casa per recarsi ad un evento importante e rendersi conto di aver toppato completamente il make up, con effetti molto sgradevoli per il viso: ecco, nel caso del microblading i risultati sulle sopracciglia resteranno per mesi. Si comprende quindi quali potrebbero essere gli svantaggi di un trattamento totalmente sbagliato dal punto di vista estetico.